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    Pino Pascali - retrospettiva - Milano

    Pino Pascali – Fondazione Prada – Milano

    Pino Pascali - Fondazione Prada - Milano

    Grandiosa Retrospettiva a cura di Mark Godfrey, si divide in quattro sezioni e si sviluppa si tre edifici della sede di Milano. Quindi una visuale completa per le diverse prospettive del lavoro artistico di Pino Pascali.

    Il progetto approfondisce il carattere innovativo della sua opera, specialmente in relazione alla produzione scultorea, che negli ultimi cinquant’anni ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e critici e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale.

    Il percorso allestitivo include quarantanove opere di Pino Pascali provenienti da musei italiani e internazionali e da prestigiose collezioni private; nove lavori di artisti del secondo dopoguerra; una selezione di fotografie e un video che ritraggono l’artista con le sue opere.

     

    Come scrive Mark Godfrey: “Pascali è un artista sempre attuale perché era un ‘esibizionista’. […] Pascali comprendeva che gli artisti del dopoguerra dovevano dedicare altrettante energie
    all’attività espositiva quante quelle dedicate a rifinire le opere in studio”. Essere un esibizionista significava “innanzitutto creare con le proprie opere ambienti coinvolgenti seppur temporanei, ambienti che fossero più della somma delle loro parti”.

    In secondo luogo, “l’esibizionista doveva procurarsi quante più occasioni espositive possibili e poi assumerne il controllo”.

    Terzo, “l’esibizionista riconosceva l’importanza di avere immagini della mostra prima e dopo l’allestimento”.

    Quarto, “l’esibizionista doveva infondere nuova linfa alla sua opera per ogni mostra, e soprattutto doveva cambiare radicalmente l’approccio alla realizzazione di ogni progetto espositivo”.

    Tutti questi elementi sono rintracciabili nella folgorante carriera di Pascali.

     

    Alcune stanze della mostra simulano le dimensioni spaziali originali delle gallerie in cui Pascali ha esposto permettono ai visitatori di sperimentare le modalità allestitive non convenzionali utilizzate dall’artista. Questi volumi ricostruiscono gli ambienti creati per la sua prima personale alla Galleria La Tartaruga (Roma, 1965) con due serie che includono, da un lato, Primo piano labbra e La gravida o Maternità, e dall’altro Colosseo, Ruderi sul prato e Muro di pietra. La mostra alla Galleria Sperone di Torino del 1966 è presentata con la serie delle “Armi” e quelle per la Galleria L’Attico del 1966 e 1968 con la serie degli “Animali”, Botole ovvero Lavori in corso e sculture di lana, tra cui Trappola.

     

    Un catalogo illustrato accompagna la mostra “Pino Pascali”. Con il progetto grafico di Joseph Logan, la pubblicazione edita da Fondazione Prada include un’introduzione di Miuccia Prada, Presidente e Direttrice di Fondazione Prada, un saggio del curatore Mark Godfrey, testi degli autori, storici dell’arte e curatori internazionali Valérie Da Costa, Michele D’Aurizio, Eva Fabbris, Pia Gottschaller, Teresa Kittler e dell’artista Peter Fischli, oltre a ristampe di interviste e saggi di critici d’arte come Achille Bonito Oliva, Germano Celant, Maurizio Fagiolo, Carla Lonzi, Filiberto Menna, Carlo Franza,  Sandra Pinto, Vittorio Brandi Rubiu, Lorenza Trucchi, Cesare Vivaldi e Marisa Volpi Orlandini.

     

    La mostra è visitabile fino al 23 settembre 2024.