Nel 1965, con una ricerca che si inserisce nell’ambito del pop art europeo, Gilardi attua un accurato processo di denaturalizzazione, con l’elaborazione e la realizzazione dei ‘tappeti-natura’ in poliuretano espanso.
Essi rappresentano con immagini precise e intense, frammenti di paesaggio naturale di campagna, di bosco, di torrente, ricche di tutti i colori delle stagioni.
La consistenza artificiale del materiale impiegato vi contraddice l’illusione di volumi creati.
I tappeti-natura vi vengono presentati in forma di rotoli da tagliare e vendere a metratura.
Espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York.
A partire dal 1968, Piero Gilardi interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni ’60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art.
Nel 1969, comincia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione “Arte Vita”.
Negli anni ‘70, si dedica all’uso terapeutico dell’arte nel disagio mentale.
Come militante politico e animatore della cultura giovanile, conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e “mondiali”: Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa.
Nel 1981, Piero Gilardi riprende l’attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico.
A partire dal 1985, inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del Progetto “IXIANA” che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali.
Nel corso degli ultimi anni, Gilardi ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale.
Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, ha costituito l’associazione internazionale “Ars Technica” con lo scopo di promuovere una ricerca comune tra artisti e scienziati sulle relazioni tra arte, tecnologia, attività e divulgazione scientifiche.
In qualità di responsabile della sezione italiana di Ars Technica, Gilardi promuove a Torino le mostre internazionali: “Arslab – Metodi ed Emozioni” (1992), “Arslab – I Sensi del Virtuale” (1995), “Arslab – I labirinti del corpo in gioco” (1999) e numerosi convegni di studio sull’arte dei nuovi media.
Le sue opere sono esposte nei principali musei d’arte moderna del mondo.
Ha pubblicato inoltre anche due libri: ”Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte” (1981) e “Not for Sale” (2000).
Lavora al progetto del Parco d’Arte Vivente della Città di Torino dal 2002, di cui è stato presidente e attualmente membro del Comitato di Direzione Artistica.
Piero Gilardi tiene la rubrica “Ritorno al futuro” sulla rivista Flash-Art Italia, per divulgare l’arte dei nuovi media.
Attualmente vive e lavora a Torino.