Galleria Granelli
Galleria di Arte Contemporanea a Castiglioncello
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    Mastroianni Umberto

    Umberto Mastroianni, figlio di Vincenzo e della sua seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte, nasce il 21 settembre 1910 a Fontana Liri, un grazioso e antico paesino in provincia di Frosinone.

    Nel 1924 si trasferisce a Roma dove frequenta lo studio dello zio Domenico sito nella centralissima via Margutta, e i corsi serali di disegno dell’Accademia di San Marcello al Corso.Nel 1926 si trasferisce a Torino e compie il tirocinio presso lo scultore M.Guerrisi. Lo studio della scultura antica è documentato da una prima fase di raffinati bassorilievi.

    Nel 1931 prima personale alla Galleria Genova di Genova.

    Nel 1933 espone regolarmente alle Sindacali nazionali, è invitato alle Quadriennali di Roma, alle Promotrici di Torino, alle Biennali di Venezia. Scolpisce ritratti di gusto arcaizzante.

    Ai primi anni ’40 risalgono anche lavori pittorici: si tratta di forme dinamiche astratto geometriche che acquisiscono uno spessore in gessi, cartoni e sacchi colorati e raschiati. Dopo la guerra e la resistenza, Mastroianni si rivolge decisamente ad un dinamismo plastico d’ascendenza boccioniana. Infatti la sua ricerca, con riferimenti diretti alla stagione futurista, si impernia sullo studio e sulla resa dei valori dinamici, compresi e conferiti nelle strutture intese come coagulo di linee di forza, nucleo generativo di un’esplosione di gesti bloccati dal peso della materia.

    Nel 1947, con Spazzapan e Moreni, lo scultore è tra i promotori del Premio Torino; espone alla Bussola nel 1948, presentato da D.Formaggio. Inizia a collaborare con architetti.

    Nel 1951 allestisce una personale alla Galérie de France di Parigi e la sua fama diviene internazionale.

    Alla Biennale di Venezia del 1958 riceve il Gran premio internazionale della scultura; vi espone per la prima volta cartoni colorati e rilievi plastici in gesso: un gruppo di sette opere dette in catalogo Bozzetti. Realizza forme prediligendo cartoni piegati a creare rilievi, sui quali interviene col colore e con strumenti raschiando bucando tagliando e aprendo le superfici tumultuosamente.

    Nel 1961 espone in collettiva alla Bussola di Torino e presenta rilievi plastici alla galleria Pogliani di Roma.

    Dal 1962 ai dedica anche all’incisione: tiene la prima mostra di acqueforti a Roma nella litografia Romero: vi inciderà le lastre per illustrare i volumi dedicati, tra l’altro, a ‘Poeti sovietici’ nel 1964 e al ‘Satyricon’ nel 1969, oltre a varie cartelle litografiche. Nel 1963 espone incisioni, bronzetti e oreficerie alla galleria Cavourrina di Torino dove presenta in seguito una serie di cartoni colorati, arazzi e sculture successivamente inviate alla Galleria Bonino di New York nel 1964.

    Lungo il decennio abbandona le materie povere abitualmente trattate, per il piombo, l’ottone, l’acciaio inito a ori, smalto e pietre dure, l’argentone smaltato e i materiali plastici, ottenendo forti effetti chiaroscurali, luminosità bronzee e anfratti tenebrosi di drammatica tensione. Tra i cicli:’Ritmi’, ‘Fughe’, ‘Disgregazioni cosmiche’.

    Nel 1970 si trasferisce a Marino Laziale e inizia una fase detta ‘astrale’ in cui i rilievi, creano distanze e profondità virtuali oltre le superfici, figurando un progressivo passaggio dal caos al cosmo. Prosegue la collaborazione con gli architetti: con Mollino progetta e realizza il Monumento ai Caduti per la libertà al cimitero di Torino; con Sacripanti il Mausoleo per la pace di Cassino nel 1977. Vengono dedicate allo scultore rassegne antologiche alla Galleria Civica d’arte moderna di Torino e alla Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma nel 1974. In quella di Palazzo Ducale a Urbino nel 1977 viene evidenziata per la prima volta organicamente la produzione di rilievi cromatici, disegni, bozzetti in legno e incisioni.

    Nel 1979-80 segue la mostra dei rilievi cromatici a Palazzo Diamanti di Ferrara. Del 1980 è il Monumento di Urbino. Del 1981 è l’ampia antologica fiorentina nella Fortezza del Belvedere. Accanto a piombi incisi e colorati, Mastroianni propone nuovi cartoni colorati e raschiati dai titoli ‘Compenetrazioni’, ‘Folgore’, ‘Organizzazione segnica’. La ricerca dell’utimo decennio prosegue in tale direzione privilegiando opere in acciaio e in bronzo. Nel 1984 espone a Brescia i bozzetti in legno dei monumenti alla Resistenza, disegni e rilievi policromi. A F.De Santi compete la lettura della serie completa dei ‘Bassorilievi’ dal 1975 al ’83, esposti al Teatro Sociale di Bergamo; la mostra si ripropone nel 1985 alla Galeria Editalia di Roma. Nel 1986 lo scultore dona allo Stato italiano 26 opere del periodo informale. Espone ad Aosta le serie complete dei grandi cartoni e degli arazzi. Una rassegna della sua attività scenografica è proposta al Caito nel 1988. Nuova antologica nel 1989 alla Rotonda della Besana. Gli viene conferito a Tokyo il Premio Imperiale. Nel 1990, nel castello Ladislao di Arpino, sorge la fondazione Mastroianni. Una rassegna degli ultimi vent’anni d’attività è allestita allo Hakome Oper Air Museum in Giappone. Nel 1991 lo scultore cura l’arredo della sala conferenze del nuovo edificio della corte d’Appello a Roma.

    Nel 1997 è posizionata, nella zona di confine fra Italia e Francia, l’imponente statua di San Francesco, commissionata al Maestro nel 1994 dalla Società Traforo del Monte Bianco.

    Muore nel febbraio 1998.