Confluenze:Pascali Scialoja
Teatro Kursaal Santalucia di Bari
08-11-2024 | 04-05-2025
Pino Pascali, Toti Scialoja, due percorsi artistici tra il 1955 e il 1968
La mostra, promossa dalla Regione Puglia, si sviluppa intorno al rapporto fra Pino Pascali (1935- 1968) e Toti Scialoja (1914-1998), nell’intento di tracciare un itinerario visivo in grado di restituire il dialogo personale e artistico fra due assoluti protagonisti delle vicende artistiche italiane degli anni Cinquanta e Sessanta.
Il progetto si propone dunque di considerare i due percorsi artistici fra il 1955 e il 1968, evidenziandone punti di tangenza, concessi dalle occasioni condivise, ma anche suggerire nuove convergenze, in bilico fra arte e gioco, letteratura e scherzo, ironia e stupore.
La mostra è realizzata dalla Fondazione Pino Pascali in collaborazione con la Fondazione Toti Scialoja.
Dal 9 novembre è aperta al pubblico al Kursaal Santalucia a Bari la mostra Pino Pascali Toti Scialoja. Confluenze, curata da Federica Boragina e Eloisa Morra con Antonio Frugis. Promosso da Fondazione Pino Pascali e dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, insieme alla Casa editrice Electa, Pino Pascali Toti Scialoja.
Confluenze è la prima mostra dedicata a Pino Pascali a Bari dal 1981, omaggio e celebrazione del grande artista pugliese, riconosciuto a livello internazionale e le cui opere sono presenti nelle più grandi collezioni al mondo.
L’esposizione segna il primo appuntamento di una sinergia integrata tra Fondazione Pascali, Regione Puglia ed Electa, nell’intento di promuovere un palinsesto di iniziative per la valorizzazione della figura di Pino Pascali, in relazione agli artisti che lo hanno ispirato o con cui ha collaborato. La mostra è realizzata con la partecipazione della Fondazione Toti Scialoja di Roma.
Le sale del Kursaal Santalucia di Bari, restituito alla città nel 2021 grazie a un progetto virtuoso di restauro voluto e coordinato da Regione Puglia, ospitano un itinerario visivo in grado di restituire per la prima volta il dialogo personale e artistico fra Toti Scialoja e Pino Pascali, protagonisti delle vicende artistiche italiane degli anni Cinquanta e Sessanta.
Il percorso espositivo, articolato in cinque sezioni e 115 opere tra dipinti, sculture, documenti e video, mette in luce le sperimentazioni nate da ispirazioni condivise, rendendo tangibile una sorprendente serie di corrispondenze tra temi e immaginari.
L’incontro fra Pascali e Scialoja avviene nelle aule dell’Accademia di Belle Arti di Roma in via Ripetta, dove l’artista pugliese si iscrive nel 1955 e dove Scialoja è il titolare del corso di scenotecnica, tra i docenti meno accademici e più apprezzati. A questa altezza cronologica Scialoja è un artista già noto e affermato, in contatto con il panorama artistico internazionale e invita i suoi giovani allievi a sperimentare senza riserve nonché a confrontarsi con i linguaggi contemporanei.
Pascali, poco più che ventenne, è fra gli allievi più ricettivi e dalla frequentazione delle lezioni di Scialoja derivano visioni inaspettate e cariche di vitalità, specchio di quell’irrequieta fascinazione per la materia ereditata dal suo maestro e ampiamente documentata nella prima sezione.
Ad avvicinare i percorsi di Scialoja e Pascali è, inoltre, la comune curiosità riservata all’America e al rinnovamento impresso alla tradizione europea dalla cultura d’oltreoceano, oggetto della seconda sezione della mostra, dove trovano spazio le celebri impronte di Scialoja e le sperimentazioni pop di Pascali.
Non secondarie sono poi le rispettive esperienze teatrali, viatico ai linguaggi dinamici della televisione e della pubblicità, esplorati con ampiezza nella terza sezione del percorso. È Scialoja — complice un’esperienza teatrale iniziata negli anni Quaranta e protrattasi per decenni — a far entrare in contatto Pascali col teatro d’avanguardia, delineando uno spazio scenico volto a costruire una seconda realtà, illusoria e antinaturalistica. Riflessioni che Pascali ha modo di sviluppare prima nelle tesine redatte in Accademia, poi, in modi diversi, nei lavori per la pubblicità, dai quali emerge uno spiccato interesse per la performance (non mancano casi in cui Pascali stesso interpreta in prima persona alcuni personaggi, come negli spot per la Cirio).
Ulteriori confluenze si rintracciano nella comune fascinazione per il mondo animale a cui è dedicata la quarta sezione. Sin dagli anni Sessanta, infatti, ragni, balene, giraffe e ghepardi divengono protagonisti della poesia del ‘senso perso’ di Scialoja, corredata da disegni dal tocco zen, e si ritrovano nell’Arca di Noè ingrandita delle celebri ‘finte sculture’ di Pascali, appassionato lettore di romanzi d’avventure e filastrocche. Nascono così due bestiari antinaturalistici, irriverenti e spiazzanti, che non smettono di parlarsi l’un l’altro per via della comune attitudine alla giocosità e all’approccio metafisico all’esistenza.
A concludere il percorso l’omaggio di entrambi per i luoghi del Mediterraneo, quali Procida e Polignano, geografie sentimentali e creative mai dimenticate.
Catalogo della mostra è edito da Electa con la Fondazione Pascali
Largo Adua, 5, 70121 Bari BAGiorni e orari d’apertura:
dal giovedì alla domenica
dalle ore 10 alle 13
e dalle 17 alle 20Ingresso:
gratuito