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    Nitsch Hermann
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    Nitsch Hermann

    Hermann Nitsch, nato a Vienna nel 1938 è uno dei maggiori protagonisti dell’arte internazionale dalla seconda metà del Novecento.
    Esponente massimo del Wiener Aktionismus, il movimento che intorno agli anni Sessanta rappresenta (con Günter Brus, Otto Mühl e Rudolf Schwarzkogler) la massima tensione espressiva della Body Art europea.

    Già dal 1957-60, peraltro, Nitsch elabora la sua idea di Orgien Mysterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri): esperienza di arte totale o Gesamtkunstwerk legata al concetto psicoanalitico di Abreaktion, ovvero la scarica emozionale che consente ad un soggetto di rimuovere gli effetti di accadimenti drammatici.

    L’esecuzione di atti orgiastici e onanistici insieme con la messinscena di riti sacrificali (con memorie di misteri pagani e di Passione cristiana) deve consentire la liberazione catartica da tabù religiosi, moralistici, sessuali.

    Nel frattempo, diplomatosi all’Istituto grafico sperimentale di Vienna, Nitsch dipinge nell’ambito del tachisme: il movimento che interpreta la cultura dell’Informale esaltando l’immediatezza del gesto che riversa o schizza colori sulla tela, anche usando direttamente le mani.

    Dal 1961 si intensificano le azioni nel corso delle quali si procede al dilaniamento di un agnello, il cui sangue viene usato come colore.

    Dal 1962 è coinvolto un uomo come attore-passivo che viene “crocifisso” e cosparso di sangue. Crescono nel corso degli anni Sessanta gli spettatori/attori, si moltiplicano i materiali usati (come le interiora degli animali) e gli apparati scenici.

    La provocazione si fa sempre più spinta (e a causa di questo nel ’65 viene messo in carcere per 14 giorni), si allarga il giro delle relazioni internazionali, specie con la Germania (Beuys, Vostell) e gli Stati Uniti (Kaprow, gruppo Fluxus).

    Nel 1971 acquista il castello di Prinzendorf, a 50 km da Vienna che diviene la sede del suo das Orgien Mysterien Theater, le cui azioni si susseguono a partire dalla domenica di Pentecoste del 1973.

    Nel 1974 entra in contatto a Napoli con Peppe Morra e il suo Studio, compie la 45esima azione per la quale viene espulso dall’Italia.

    Ma nello stesso anno Peppe Morra organizza in Germania, a Düsseldorf, una sua monumentale azione durata ininterrottamente per quattro giorni.

    Lo Studio Morra diviene la sua galleria di riferimento e il suo editore: pubblica fra l’altro la sua opera teorica fondamentale, l’O.M. Theater 2.

    Nel 1977, morta tragicamente la moglie Beate, la commemora con una azione (la 56esima) nella chiesa di Santa Lucia a Bologna; lo spartito musicale del Requiem è edito da Morra.

    Nel 1979 si trasferisce per un periodo in Campania in una casa di pescatori vicina all’area archeologica di Cuma, presso Napoli, dove era già stato anni prima con Giuseppe Morra e la moglie Beate.

    Il luogo è di grande ispirazione, ideale per ambientare una nuova azione, “Cuma könig oidipus III.fest”.

    L’amico Peppe lo invita a scriverne lo spartito; Il lavoro sarà completato e pubblicato dopo undici anni (nel 1988).

    Nel corso degli anni Settanta-Ottanta si intensificano le partecipazioni alle grandi rassegne internazionali, gli interventi in prestigiosi musei, le conferenze e le esecuzioni musicali.

    Nel luglio del 1984 la sua 80esima azione dura tre giorni e tre notti intere (la partitura integrale dell’azione sarà pubblicata nel volume “Hermann Nitsch” edito dallo Studio Morra nel 1994, con testi di Achille Bonito Oliva, Jürgen Schilling, Angelo Trimarco, Libero De Cunzo, Vincenzo Trione, e dello stesso artista).

    Dagli anni Novanta prevalgono in tutto il mondo le sue esposizioni (personali e collettive) dotate di forte energia espressiva, in cui Nitsch installa i relitti, gli oggetti, le installazioni, i materiali, le grandi tele, le partiture, i progetti grafici che hanno dato vita alla sua singolare esperienza di arte, nella quale confluiscono teatro, pittura, musica, fotografia, video, performance.

    La creazione del Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch a Napoli in coincidenza con il suo settantesimo compleanno, assume così il significato di celebrazione critica di una personalità che rappresenta ad alto livello tensioni, problematiche ed istanze della società contemporanea.