Gian Marco Montesano
Vacanze Romane
Opera Unica
tecnica: olio su tela
misura: cm 110×130
Prezzo: Trattativa riservata
“Gian Marco Montesano ha provato non tanto a raccontare, ma a re-inventare le immagini del mondo così come le conosciamo: a tradurre cioè in linguaggio simbolico – e quello della pittura, benché “morto” come linguaggio in grado di incidere sul presente, rimane vivo nelle nostre coscienze come il più antico e il più ancestrale dei linguaggi simbolici – a ripercorre la storia: la nostra storia, recente e passata, ma mai così passata del tutto (“il passato sul quale si incentra il mio lavoro molto semplicemente è un passato che non è passato affatto”, diceva l’artista in un’intervista: “il XX secolo agisce dentro al XXI secolo”)…
…Montesano ha cominciato a guardare al mezzo pittorico non come a un ritorno, non come a un gioco, di taglio postmoderno, sulle categorie dell’Alto e del Basso, né della citazione o della ripresa di canoni ormai tragicamente passati, ma come a un mezzo che, pur nel suo mimetizzarsi con le immagini mediali (cinema, fotografia, cinegiornali), fissa con una sua irrecuperabile fermezza e lucidità tutto ciò che siamo stati, tutto ciò che la nostra memoria, la nostra cultura, il nostro immaginario ha immagazzinato e fatto proprio, per diventare ciò che siamo ora. Lo fissa, quasi con struggimento, sulla tela, un attimo prima che l’irrompere totale delle nuove tecnologie e delle nuove intelligenze artificiali possa spazzare via tutto, mescolando freneticamente storia vera e manipolata, vero e falso, memoria reale e fittizia.
Come un ultimo, estremo tentativo di rimanere ancora padroni, se non di noi stessi nella nostra interezza di uomini come lo eravamo un tempo, per lo meno della nostra memoria, del nostro passato, e forse, chissà, anche del nostro presente”.
Alessandro Riva