
Pop Air – Ugo Nespolo – Museo del Genio – Roma
“Ugo Nespolo. Pop Air”
Museo del Genio Roma
31-10-2025 | 15-02-2026
“Pop Air” un progetto nuovo e presentato per la prima volta al mondo, con cui il Maestro Ugo Nespolo interpreta in chiave ironica – con enormi sculture gonfiabili – i grandi capolavori internazionali.
“In Pop Air ho voluto confrontarmi con la scultura non più come esercizio di peso o stabilità, ma come esperienza di leggerezza pensante. La materia si svuota per accogliere l’aria, il volume si fa effimero, e la monumentalità si apre al movimento. È un modo per restituire alla forma un sorriso, senza dissolverne la sostanza”
Ugo Nespolo
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Da un’iniziativa del Ministero della Difesa, Esercito Italiano e Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa che valorizza gli asset del Dicastero, il progetto è prodotto e organizzato da Arthemisia e con il patrocinio della Regione Lazio.
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LUOGO: Museo del Genio
INDIRIZZO: Roma, Lungotevere della Vittoria 31
INGRESSO LIBERO
Note sull’artista Ugo Nespolo
Ugo Nespolo nasce a Mosso e si forma all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, laureandosi poi in Lettere Moderne. Negli anni Sessanta entra nella Galleria Schwarz di Milano, accanto ad artisti come Duchamp e Picabia.
La sua prima mostra Macchine e Oggetti Condizionali, curata da Pierre Restany, si inserisce nelle ricerche che Germano Celant definirà “Arte Povera”.
Trasferitosi a New York, assorbe l’energia cosmopolita della città e il fascino della Pop Art, mentre negli anni Settanta si avvicina all’arte concettuale e poverista. Nel 1967, grazie all’incontro con Jonas Mekas e Andy Warhol, diventa uno dei pionieri del cinema sperimentale italiano, collaborando con Mario Schifano e coinvolgendo artisti come Baj, Pistoletto e Fontana.
Tra i suoi lavori, Revolving Doors, ispirato a un testo donatogli da Man Ray. I suoi film vengono proiettati in sedi prestigiose come il Centre Pompidou e la Tate Modern.
Con Enrico Baj fonda l’Istituto Patafisico Ticinese e, con Ben Vautier, organizza concerti Fluxus, tra cui Les Mots et les Choses, primo evento italiano del movimento.
Pur affascinato dalle avanguardie americane, mantiene saldo il legame con l’arte europea, traendo ispirazione da Fortunato Depero e dal Futurismo, con cui condivide l’idea di un’arte che permea ogni aspetto della vita. Da qui nasce il suo interesse per il design, la grafica pubblicitaria, l’illustrazione e la scenografia teatrale.
La sperimentazione sui materiali è centrale nel suo percorso, portandolo a lavorare con legno, metallo, vetro, ceramica e tessuti.
Convinto che l’artista debba essere un intellettuale, affianca alla pratica artistica un’intensa attività teorica e di scrittura. Nel 2019 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Filosofia. Il suo lavoro riflette sulla natura dell’arte stessa: l’oggetto, estrapolato dal suo contesto quotidiano, assume nuova identità e valore.

